lunedì 27 maggio 2013

Se mio figlio fosse stato un cane lo avrei fatto abbattere

Una frase estrema e sicuramente forte quella pronunciata da questa mamma che chiede di non essere giudicata se non prima di aver ascoltato la sua storia. “Se mio figlio fosse stato un cane lo avrei fatto abbattere“, questa la frase che Jenny Young, mamma di 4 figli di 25, 23, 19 e 10 anni, ha pronunciato questa mattina durante il programma televisivo ‘ITV This Morning’.
Jenny ha descritto il tormento di avere un figlio con una grave forma di ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività), ammettendo che se fosse stato un animale, lo avrebbe fatto abbattere. Tutti i suoi 4 figli ne sono affetti, ma è il più piccolo, Ryan,10 anni, che soffre dei sintomi più estremi della condizione e delle gravi difficoltà di apprendimento. Questo sottopone Jenny a violenti attacchi quotidiani. Ha spiegato che perché lei è la madre, e non la proprietaria di un animale domestico, che deve affrontare per forza la situazione. Jenny ha raccontato che lei è l’obiettivo principale di Ryan, che ha l’età mentale di un bambino di due anni. “Non metto Ryan e un cane sullo stesso livello, ma con un cane c’è una scelta. Quando si ha un cane che si comporta con violenza, e potrebbe attaccarti da un momento all’altro, hai una scelta. Ma quando sei la madre di un bambino come Ryan non c’è scelta. Non c’è un rifugio per mamme maltrattate – bisogna andare avanti con lui“.
Al figlio maggiore è stata diagnosticata l’ADHD quando aveva dieci anni. Prima di allora la gente scusava suo comportamento dicendo ‘è solo un bambino’. Jenny ha detto: “E’ stato un sollievo quando gli fu diagnosticata perché non volevo pensare che fosse solo cattivo“. Ha poi riconosciuto gli stessi sintomi anche negli altri suoi figli. Sapeva già che Ryan avrebbe avuto problemi una volta nato: “Si capiva dalle scansioni che c’era qualcosa di sbagliato, ma non sapevamo cosa. Lui si stava sviluppando molto lentamente ed era molto piccolo”. Jenny è rimasta molto addolorata per Ryan, quando gli è stata diagnosticato l’ADHD con gravi difficoltà di apprendimento. “Tu non ami il tuo bambino di meno, ma è un po’ come andare in vacanza e non arrivare nel posto che ti aspettavi. E’ un bel posto, ma non è quello che ti aspettavi“. Jenny ha continuato spiegando che il 99 per cento del tempo Ryan è adorabile, ma che per quel un per cento delle volte è violento e imprevedibile. “Penso che la maggior parte dei genitori con figli affetti da questa patologia, potrebbe dire la stessa cosa. Ci sono due lati di lui. Il problema più grande è l’imprevedibilità. Può essere dolcissimo per tutto il giorno e poi mi accovaccio per dargli un abbraccio e lui mi potrebbe mordere o graffiare, strapparmi gli occhiali o tirarmi un pugno. Almeno ogni giorno ricevo un pugno in faccia. Non capisci cosa possa scatenare la sua violenza, arriva così, all’improvviso e senza un perché. A volte può essere anche solo un suono diverso e lui mi aggredisce“.

Jenny, che un tempo lavorava part-time in un ufficio, si è dedicata tempo pieno a Ryan, ma la sua preoccupazione è il futuro e dice che il suo comportamento potrebbe anche peggiorare. “Forse imparerà a esprimersi meglio e forse sarà tutto migliore. Il mio peggior timore è che lui non migliorerà e crescendo mi possa fare ancora più danni“. La mamma ha spiegato che non c’è alcun aiuto previsto per i genitori di bambini con ADHD e difficoltà di apprendimento. “Purtroppo i professionisti non sempre credono alle difficoltà che questa situazione comporta e può essere molto difficile ottenere il livello di supporto necessario.Quando sei una mamma e gli dici che hai provato di tutto e che hai esaurito le idee, gli specialisti tendono a continuare ad offrire altre cose piuttosto che dare l’aiuto che servirebbe.Non c’è aiuto, neanche lottando per ottenerlo o gridando ad alta voce, neppure piangendo. Le scuole e gli assistenti sociali possono aiutare, ma quello che sanno solo dire è: ‘Sembra che tu stai attraversando un periodo difficile – Hai bisogno di aiuto?”
I sintomi della sindrome da deficit di attenzione e iperattività, tendono ad essere notati in età precoce, e possono diventare più evidenti quando un bambino cresce. L’ADHD può essere una condizione permanente, e molti bambini continuano ad avere sintomi anche da adolescenti e adulti. La causa esatta dell’ADHD non è nota, gli studi hanno anche dimostrato che ci possono essere differenze nel modo in cui funziona il cervello nelle persone con ADHD.

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